Articoli di Francesco Caracciolo

19.03.2023 19:11
Un naufragio al largo della costa calabrese il 26 febbraio 2023 è stato disastroso. Oltre settanta persone di tutte le età perirono tra le onde alte a poche decine di metri dalla spiaggia di Cutro. Si salvarono giungendo a riva otto decine di persone. Come era avvenuto in occasione di altri simili catastrofici naufragi, in Italia e ovunque giunse la notizia, seguirono profondi sentimenti di dolore e di compassione per l’incomprensibile perdita di tante vite. Con il dolore, si diffuse pure il dubbio che il naufragio si sarebbe potuto evitare e le vite si sarebbero potute salvare. Si impose la necessità di cercare e trovare l’eventuale colpevole di tanta strage. Certo, prevenire il naufragio e salvare tante vite sarebbe stato un obbligo, un dovere morale, umano, civile, politico e giudiziario. Di fatto, per errore di valutazione o per impossibilità, cioè per le segnalazioni fatte da Frontex o per la distanza del prossimo porto di Crotone dove c’erano idonee navi di soccorso, il...
29.01.2023 19:59
Quanto segue è tratto dal libro autopubblicato di FRANCESCO CARACCIOLO, Onorata società e società onorata. Mafia, camorra e ‘ndrangheta (pp. 547 e ss.), www.ilmiolibro.it L’onorata società, oltre ad essere un’associazione per delinquere rigidamente organizzata, ha scopi che confliggono con quelli dell’intera società e che la setta persegue con mezzi illeciti, violenti e letali. È un’associazione che non si poteva e non si può sradicare catturando e isolando alcuni capi. Per riuscirci, bisogna annientare le migliaia di cosche radicate e operanti nella massima parte dei centri abitati del Mezzogiorno. E si deve fare questo, perché è lì, in quelle migliaia di cosche, che risiedette sempre e risiede la forza e la capacità di agire dell’associazione. E lì che si custodiscono gelosamente il costume e la tradizione. Ed è lì il seme della riproduzione di rami e di foglie. Può accadere che in futuro le radici si essiccheranno e l’albero morirà. Ma la sua morte non sarà certo il risultato...
07.12.2022 21:04
Ormai, quasi ogni anno, in Italia, qua e là, disastrosi cataclismi sconvolgono il Paese e generano distruzione e morte. Ogni volta che ciò avviene dalla Sicilia al Trentino a causa di terremoti, alluvioni e frane, si scopre, anzi si riscopre, quello che si sa da sempre. Ogni volta, politici locali e nazionali, pubblicisti, opinionisti, benpensanti, si indignano. Tutti discettano sull’accaduto per cercare di scoprirne la causa e di denunziare la mancata possibilità di evitarne i disastrosi effetti. Si può dire che questi loro tentativi di scoprire colpe e colpevoli sono relativi a disastri vecchi, anzi antichi, di secoli. E si constata che, nonostante la secolare esperienza fatta dai predecessori, tutti oggi riscoprono per l’ennesima volta che colpevoli dei danni prodotti dalle calamità sono stati e sono l’incuria, la mancanza di prevenzione e gli omessi provvedimenti di amministratori, di politici e burocrati. Emerge dunque che le colpe sono di molteplici soggetti non identificabili...
16.08.2022 11:13
Negli Stati democratici il dibattito, la diversità di posizioni e di vedute, il contrasto anche radicale, il conflitto tra partiti e tra gruppi sono consuete e normali manifestazioni. Anche se non di rado vivaci e perfino caotiche, sono l’anima, la vita dei loro organi costituzionali e dell’intero sistema da molti ritenuto l’unico raccomandabile, il migliore dei sistemi e dei regimi esistenti nel mondo. Dal confronto, dalla diversità di proposte e di tesi spesso dogmatiche e sostenute talvolta con violenza, scaturiscono la soluzione di problemi, il superamento di situazioni difficili, la scelta della via da seguire. A contendere e ad azzuffarsi, non solo nelle assemblee, sono individui convinti di agire per contribuire a conseguire il bene e il meglio per il proprio paese e per il popolo che rappresentano. Questo, almeno, è lo scopo dichiarato della loro azione. Certo, non tutti coloro che dichiarano quello scopo agiscono per attuarlo. Molti ai propositi dichiarati fanno seguire i...
29.05.2022 17:12
Gli Stati dell’Unione europea del terzo decennio del Duemila continuano a somigliare agli Stati italiani del Quattrocento. Sono parte dell’Europa che forse l’ex segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, Henry Kissinger, definiva «gigante economico, nano politico e verme militare». Nonostante l’Unione, che per molti aspetti si può dire solo formale, essi sono disuniti, agiscono ognuno per conto proprio badando spesso solo ai propri interessi anche in momenti critici e di pericolo. Ognuno di essi conduce la propria politica interna, estera, commerciale, militare e difensiva. Se si esclude il controllo che subiscono in qualche settore dell’economia e della finanza pubblica, essi sono pressoché indipendenti. Nel Quattrocento, anche gli Stati italiani, da Milano a Palermo, erano indipendenti e rimasero tali nonostante la Lega italica creata nel 1454 e la politica di Lorenzo il Magnifico che mirava a garantire l’equilibrio e la pace. Anche allora l’Alleanza sanciva il reciproco...
17.07.2021 14:15
Il 13 febbraio 2021 il dottor Mario Draghi, ex governatore della Bce, sostituisce l’avvocato Giuseppe Conte alla guida del rinnovato governo italiano. La situazione economica e finanziaria del Paese è disastrosa, accresciuta a dismisura dalla dilagante pandemia virale. All’enorme debito pubblico si aggiungono i fallimenti di molte imprese, la notevole disoccupazione e la crescente povertà. L’unica via d’uscita a cui si guarda è l’apporto che potrà venire dal cospicuo aiuto finanziario promesso dall’Unione Europea. Ma la promessa è condizionata. L’Europa subordina la concessione del suo aiuto alla garanzia che darà il governo italiano di procedere a precise riforme strutturali (delle finanze, della giustizia, dell’amministrazione, dell’istruzione) mediante il razionale impiego delle risorse che riceverà. L’impellente esigenza di ottenere gli aiuti promessi (a fondo perduto e in parte a prestito) procedendo alla realizzazione delle riforme impone la sostituzione del fallimentare...
20.12.2020 18:46
L’idea dell’Italia e degli Italici l’hanno data gli antichi Romani con le loro conquiste. I popoli e le città da loro conquistati acquisirono lingua e costumi dei conquistatori. Quando alcuni di essi si ribellarono, come fecero Capua al tempo di Annibale e ancor prima gli Etruschi e i Celti, i ribelli furono riconquistati. In seguito, popoli e città, nonostante il diverso trattamento che avevano i loro abitanti da quello dei cittadini romani, chiesero con insistenza e ottennero nel tempo la cittadinanza romana per i loro abitanti. Dalle Alpi ai Nebrodi e alle Madonìe costoro parlarono latino, vissero le stesse vicende dei cittadini romani, godettero la stessa pace e subirono gli effetti dei loro stessi rovesci. I popoli italici conquistati furono a tal punto assimilati che si sentirono parte dell’insieme creato dai Romani. Avvertirono forse maggiore appartenenza a quell’insieme e alla città che l’aveva creato di quanta ne sentissero molti cittadini romani, in gran parte sparsi per le...
12.01.2020 18:59
Frequenti e intense perturbazioni atmosferiche si susseguono nelle più diverse aree del pianeta producendo qua e là sconvolgimento e disastri. La scienza è disorientata, le tesi e le opinioni sono varie. Certo il caldo c’è, aumenta da decenni ed è destinato a progredire. Ma molti scienziati e studiosi del clima non ritengono che la causa del suo progresso sia da individuare nelle emissioni umane. Certo, essi dicono, il progrediente riscaldamento sgretola le montagne di ghiaccio, accresce la massa d’acqua, i mari e gli oceani, che nel tempo sommergerà parte dei continenti. Le zone torride, il secco e l’arido guadagnano spazio estendendosi sempre più. Le vaste e continue esalazioni allargano il buco nell’ozono e il caldo aumenta, mentre lo scirocco e il clima torrido deliziano le zone che sono sempre state temperate e fredde, fino a raggiungere i poli, a trasfigurare il bel mondo e a fare delle aree più floride e civili un unico deserto. Si diffonde la persuasione che il disastro sia...
26.12.2019 16:55
È frequente occuparsi delle aree arretrate e della possibilità di promuoverne la crescita. È opinione diffusa che occorra mediante riforme e incentivi far superare al Mezzogiorno d’Italia lo svantaggio dell’insufficiente crescita ed eliminarne il persistente divario con altre regioni. A tal fine gli stessi opinionisti sostengono che un fondamentale e decisivo passo da fare sia l’eliminazione della politica dalla pubblica amministrazione, da enti vari, ospedali, università. Se si riuscisse in questa impresa – essi spiegano – prevarrebbe il merito e si affermerebbero la competenza e l’efficienza che in atto sono sopraffatti dagli effetti della protezione e dell’interferenza dei politici. Ne deriverebbe che la pubblica amministrazione, che così com’è in atto frena e ostacola la crescita economica e lo sviluppo, diverrebbe un fattore propulsivo, un efficiente mezzo di avanzamento e di progresso e farebbe uscire l’area depressa dall’arretratezza. Certo è innegabile che l’influsso della...
26.12.2019 16:52
Figlia del privilegio goduto de iure o de facto, la sopraffazione è antica quanto il Mondo. In natura essa si manifesta nelle forme e nei modi più diversi, sia nel regno minerale che in quello vegetale e in quello animale. Ovunque il maggiore e l’avvantaggiato sopraffa o divora il minore o lo svantaggiato. L’aria fredda spinge in su quella calda, le erbacce prevalgono sulle verdure, l’albero robusto incombe su quello esile, la bestia feroce e forte aggredisce e divora quella mansueta e debole. In natura la sopraffazione è universale. Nel genere umano essa è antica quanto l’uomo. Risale alle origini della specie, all’epoca in cui esso era informe, un insieme di cellule ancora disomogenee. Sin da allora il gruppo di quelle cellule compatto e forte sopraffece e fagocitò i gruppi disgregati e deboli. Quando l’acervo prese forma e quando poi l’animale divenne uomo (o quando questo fu creato con la sua compagna, come vuole la Bibbia), la sopraffazione proseguì e, come era stata...
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